Continuano le trattative per il rinnovo del contratto, si potrebbe entrare a breve nel vivo della trattativa tra governo e sindacati per il rinnovo del CCNL ormai scaduto da oltre 2 anni.
Secondo le ultime indiscrezioni è probabile che si vada verso un rinnovo ponte del contratto. La disponibilità per la parte economica è pari a circa 2 miliardi per un riconoscimento salariale, rispetto al 2018, del 3,8%, che tradotto in euro significa 90 Euro lordi/mese. In sostanza per la maggior parte dei lavoratori sarà pari a 50 Euro netti che andranno in busta paga.
Al netto delle risorse per gli arretrati verrebbe ricompreso nell’aumento il cosiddetto “elemento perequativo” da 11,50 Euro previsto dal precedente CCNL 2016-2018. In quel caso specifico erano stati garantiti ai docenti aumenti retributivi medi di 96 Euro lordi al mese, da 80,40 Euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola.
Le sessioni di confronto
Le sessioni di confronto nel mese di luglio sono calendarizzaei in quattro incontri, per affrontare l’ordinamento professionale dei diversi settori.
- 6 luglio ATA
- 12 luglio Università
- 19 luglio Ricerca
- 26 luglio Afam
I cambiamenti che riguardano i docenti
Per quanto riguarda il comparto docenti, tra le proposte governative c’è quella di contrattualizzare la didattica a distanza per normare il tempo di lavoro, oltre che la sicurezza o il diritto alla disconnessione.
L’atto di indirizzo prevede alcune novità per i coordinatori di classe, dipartimento o tutor dei neoassunti. Si pensa di valorizzare tali figure senza che ciò causi aumento di ulteriori oneri per lo Stato.
Un altro capitolo importante è la formazione obbligatoria. Gli insegnanti si dovranno formare costantemente e le competenze dovranno essere “premiate”. Si parla di atto di indirizzo che chiede una vera e propria “rivoluzione”, con obblighi ma anche concessioni, come la formazione durante le ore di servizio e la remunerazione delle competenze acquisite. Su questo punto dobbiamo fare attenzione anche alla riforma del reclutamento ovvero il decreto 36 che attualmente si trova in fase di discussione al senato.
Cosa potrebbe variare per il personale ATA e Dsga
Per quanto riguarda il personale ATA, l’atto di indirizzo prevede la contrattualizzazione del lavoro agile che potrà essere alternato a quello in presenza. Dovranno essere definite nel contratto, le modalità in cui ciò potrà avvenire, disciplinando in particolare i diritti e relazioni sindacali, la formazione specifica, la predisposizione e utilizzo dei dispositivi, salute e sicurezza, il tempo di lavoro e di reperibilità, il diritto alla disconnessione e dei rientri.
Un capitolo a parte sarà dedicato alla riformulazione degli ordinamenti e alla revisione stipendiale. Per quanto concerne i compiti del personale ATA e la valorizzazione dei Dsga, saranno quindi stanziate risorse aggiuntive ma non superiori allo 0,55% del monte salari 2018.