La legge 107/2015, come noto, ha introdotto nel nostro Paese, per la prima volta, la carta del docente ovverosia un voucher formativo del valore di 500 euro annui da investire in formazione professionale. La carta, infatti, consente tanto l’acquisto di hardware e software per la didattica quanto di corsi di formazione, riviste e/o la partecipazione ad eventi culturali (cinema, teatri, rassegne) volti ad aumentare e potenziare il curriculum professionale di chi svolge il delicato ruolo dell’insegnante.
Già dal varo di questa importante misura, erano sorti dibattiti circa l’estensione anche a chi, nella scuola italiana, svolge incarichi a tempo determinato che, tuttavia, molto spesso coprono l’intero anno scolastico; il Ministero ha sempre negato tale diritto dimenticando, come sanno bene i docenti precari, le norme europee dettate in materia di parità di trattamento.
La problematica è così tanto sentita che di recente la Regione Lazio ha introdotto uno strumento molto simile per i docenti precari laziali
Con due sentenze recentissime il Consiglio di Stato prima e il Tribunale del Lavoro di Torino poi, hanno riconosciuto il diritto alla carta del docente, a decorrere dal 2017, anche ai docenti precari a condizione che abbiano svolto un incarico annuale.
Finalmente la giurisprudenza italiana sta seguendo, sull’argomento, i principi europei di non discriminazione del lavoratore a tempo determinato; sono già tanti i ricorsi avviati dallo studio per ottenere il riconoscimento di tale importante diritto.
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