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L’aumento delle pensioni ad ottobre 2022 e gli effetti sulle tredicesime

Per le pensioni, da ottobre gli aumenti sono due e uno di questi riguarda tutti i pensionati.

Anticipato quindi al secondo semestre del 2022 l’adeguamento delle pensioni all’inflazione. In autunno si sbloccheranno due meccanismi che porteranno a questo aumento e coinvolgeranno due tipi di categorie differenti. Ma a quanto ammonta la cifra in più e a chi spetterà? Vediamolo in dettaglio.

A partire da ottobre 2022 partiranno gli aumenti della pensione per chi ha reddito fino a 35.000 euro annui, e a partire da novembre l’aumento riguarderà tutti i pensionati.

Rivalutazione anticipata

A gennaio, ogni anno, le pensioni sono rivalutate, adeguandole all’andamento dell’inflazione dell’anno precedente. La pensione, non va a perdere il suo potere di acquisto grazie a questo adeguamento all’inflazione. La rivalutazione, che fino ad una certa soglia di importo, è pari al 100%, per le pensioni più alte spetta solo in parte.

Ovviamente l’adeguamento attuato ogni gennaio, è solo provvisorio e l’anno successivo viene poi limato. Lo scorso gennaio l’adeguamento riconosciuto è stato dell’1,7%, per poi scoprire, nei mesi successivi, che l’inflazione del 2021 era salita all’1,9%.

Questa rivalutazione delle pensioni viene applicata a tutti i trattamenti pensionistici erogati dall’INPS, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive.

Il Decreto Aiuti bis ha previsto però l’anticipo dell’adeguamento 2023, su inflazione del 2022, al quarto trimestre di quest’anno, anticipando parte dell’aumento da ottobre 2022.

L’intento è quello di contrastare gli effetti disastrosi dell’inflazione, anticipando al 1 novembre prossimo il conguaglio della rivalutazione 2021 delle pensioni e, riconoscendo da ottobre 2022, in misura transitoria pari al 2%, la rivalutazione per l’anno corrente (altrimenti spettante dal 1° gennaio 2023).

L’articolo 21 del DL Aiuti bis, ha però previsto due meccanismi distinti di aumento:

Uno dello 0,2% per recuperare sull’inflazione 2021, l’adeguamento del 2022 era stato troppo basso e questo aumento si rifletterà quindi su tutte le pensioni.

Un anticipo di un ulteriore 2% sulla rivalutazione 2023, che riguarderà solo i pensionati con reddito annuo fino a 35.000 Euro (circa 2.692 Euro lordi al mese).

Sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali si comunica, che al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per il 2022 e per sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, si prevede in via eccezionale, l’anticipazione al 1 novembre 2022 del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 (di cui all’art, 24, comma 5, della L. 28 febbraio 1986, n. 41).

Inoltre, nelle more dell’applicazione della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 con decorrenza 1 gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima mensilità, è riconosciuto in via transitoria un incremento a tali mensilità, di 2 punti percentuali.

A quanto ammonta l’aumento delle pensioni?

Per quanto riguarda l’adeguamento dello 0,2% si dovrà aspettare novembre e questa riguarderà tutti i pensionati. Si parla di una somma molto contenuta, di 2 euro lordi al mese, circa, per pensioni che percepiscono 1.000 euro.

L’adeguamento anticipato del 2%, avrà invece un impatto più consistente e varierà dai 10 ai 50 euro mensili (in base all’importo della pensione). Questo aumento partirà nel mese di ottobre, ma essendo riferito al secondo semestre 2022 il conguaglio potrebbe avere cifre maggiori variando dai 10 ai 130 euro totali.

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